Il presidente del Consiglio Mario Monti |
Sei interventi di razionalizzazione della spesa per ottenere le risorse (più di 4,2 miliardi) necessarie a scongiurare l'aumento dell'Iva in autunno. È questo il piano che il presidente del Consiglio Mario Monti ha illustrato oggi a enti locali e parti sociali. L'operazione spending review, ha spiegato Monti, sarà divisa in tre fasi. La prima avviata la scorsa settimana con i tagli alla presidenza del Consiglio e al Tesoro, la seconda con un decreto legge già probabilmente venerdì, la terza con un nuovo decreto per la riorganizzazione delle amministrazioni periferiche. Qui di seguito i settori sotto la lente e gli interventi previsti:
1) Acquisti di beni e servizi da parte della Pa
Per la messa a punto della spending review sono stati analizzati 60 miliardi di spesa per beni e servizi. Su questa spesa il risparmio possibile si aggirerebbe tra il 20 e il 60 per cento
L'obiettivo è risparmiare 1,08 miliardi quest'anno. In particolare, il Governo prevede di ottenere 600 milioni dalla riorganizzazione dell'acquisto di beni e servizi, 350 dovrebbero arrivare dagli sconti a farmacisti e industrie farmaceutiche e 135 milioni scaturirebbero dal contenimento delle spese per cure specialistiche e case di cura
3) Pubblico impiego
Il piano di spending review del Governo Monti prevede un taglio del 20% degli organici dei dirigenti e del 10% di quelli dei dipendenti della Pubblica ammnistrazione. Viene presa in considerazione anche una stretta del 20% sulle consulenze. La riduzione degli organici del pubblico impiego avverrà dopo la verifica delle piante organiche: solo dopo sarà possibile selezionare e modulare l'intervento di riduzione attraverso la mobilità di due anni.
4) Province
L'operazione di razionalizzazione della spesa pubblica dovrebbe contemplare anche la riduzione delle Province: quelle tagliate sarebbero 42 su 107. C'è però un'ipotesi B: cancellazione di una sessantina di Province, con le dieci città metropolitane che - in questa opzione - verrebbero inglobate dalle Regioni a statuto speciale
5) Società per azioni pubbliche
Sotto la lente della spending review dovrebbero rientrare anche le società di cui lo Stato detiene l'intero capitale. Il piano prevede la riduzione a tre membri per i consigli di amministrazione delle società non quotate. È previsto il taglio di circa il 30% delle poltrone
6) Auto blu
La stretta dovrebbe riguardare anche le auto blu, già sotto il monitoraggio del ministero della Funzione pubblica: dvrebbe arrivare un'ulteriore riduzione del 20%: Per i prossimi tre anni scatterebbe il blocco degli affitti pagati dagli uffici pubblici
Insomma, siamo ancora al condizionale. Mentre Cgil, Cisl e Uil si dicono pronti ad uno sciopero generale
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