venerdì 1 marzo 2013

Non si può delegittimare il movimento cinque stelle con una storia che non può esistere più

In rete circola un video che è il discorso che Adolf Hitler fece del 1932. Questo discorso lo si vuole affiancare ad alcune delle dichiarazioni fatte da Beppe Grillo proprio in questi giorni. Ritengo che sia un esercizio storico sbagliato. Non si può provare a delegittimare un movimento politico ripercorrendo delle storie che non possono essere più percorse. Ci saranno pure delle similitudini rispetto a quelle pronunciate al leader del partito nazista, ma da lì a dire che sono le stesse cose bizza oggi Beppe grillo ne corre molto di strada. Al di là di quello che circola nella rete, io penso che un'alleanza tra movimento cinque stelle e centrosinistra sia indispensabile per il nostro paese. Questo se non si vuole affidare ad un qualunquismo e ad un populismo che, in un immediato ritorno alle elezioni, potrebbe sì nascere ed essere pericoloso. E non è nemmeno possibile lasciare il partito democratico nelle braccia di Silvio Berlusconi e del popolo della libertà. Meglio sarebbe individuare quelle 4 o 5 cose che si possono fare insieme. Penso ad una legge contro la corruzione, ma penso anche ad una legge contro il conflitto di interesse. Poi servirà sicuramente un impegno comune per riformare la legge elettorale, ridurre le spese della politica, e a quel punto si potrà anche tornare al voto. Fatte queste riforme, ci si potrebbe anche prendere così gusto, che si potrebbe scoprire di essere capaci a governare insieme. Un governo che abbia la capacità di durare, confrontandosi sulle cose, per un paio di anni. Solo dopo, usciti dalle secche della crisi economica, si potrebbe tornare al voto con una certa tranquillità.

Sotto il link del video citato
http://www.ilsussidiario.net/mobile/Politica/2013/3/1/FACEBOOK-Video-Beppe-Grillo-parla-come-Hitler-Il-discorso-diventa-virale/368853/

E se il prossimo esecutivo fosse il Grillo I. Magari è utile anche per il Pd.


Ed ora si aprono i Conclave. E saranno due: quello oltretevere e quello italiano. Due stati, due Governi da far nascere. Quello della Chiesa di fronte ad un fatto – le dimissioni del Papa – che non ha precedenti recenti. Si deve tornare a Celestino V, circa 800 anni fa.  La scelta di Benedetto XVI lascia una eredità difficile a chi lo sostituirà. Una chiesa devastata dagli scandali. E l’elezione passerà per un collegio cardinalizio che ha al proprio interno probabilmente alcuni interpreti di questa crisi. Ma se l’elezione del Papa, per i credenti, vedrà il ruolo infallibile dello Spirito Santo che non sbaglia, per altri necessari governi l’infallibilità non c’è. Si tratta di cose umane e terrene. Il governo del Paese. E se qualcuno anche in questo caso ha pensato che negli anni passati la forte presenza dei cattolici poteva portare uno dei Parlamenti più laici della storia Repubblicana – non è un caso che la Cei si definisce preoccupata per il ruolo esiziale dei cattolici in Parlamento – si dovrà cercare governabilità.

Le parole del Papa, unico seme di una possibile pace

Confido nel Papa. Confido nelle sue parole, nei suoi gesti, spero nella sua diplomazia. Una voce di pace che si alza e prova a contrastare q...