lunedì 25 giugno 2012

Ci fu trattativa tra lo Stato e la Mafia

Antonio Ingroia
Veniamo all'inchiesta di Palermo sulla Trattativa Stato Mafia.
Dopo la chiusura delle indagini sono le intercettazioni a spiegare il coinvolgimento di uomini delle istituzioni e magistrati.
Intanto la Guardasigilli Paola Severino risponde a Di Pietro affermando che la lettera spedita dal quirinale alla Cassazione per chiedere maggiore coordinamento tra le procure di Palermo e Caltanissetta sulla Trattativa non fu una indebita pressione, come lui sostiene. Affermazione che viene fatta anche da Antonio Ingroia, uno dei magistrati che segue la vicenda. 
La trattativa stato e mafia c'è stata. Ma al di là delle posizioni politiche, la trattativa c'è. Questo emerge dai contenuti dall'avviso di conclusione delle indagini preliminari della direzione distrettuale di Palermo. Dopo 4 anni di indagine il pool evidenzia un disegno criminoso che vede il concorso di esponenti di vertice di Cosa Nostra, pubblici ufficiali, esponenti politici di primo piano in concorso con il Capo della Polizia Vincenzo Parisi e il capo del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria Francesco Di Maggio entrambi deceduti. Abuso di potere, violazioni, opera comune per turbare lo Stato, il Governo attrraverso l'organizzazione e l'esecuzione di stragi, omicidi ai danni di esponenti politici e delle istituzioni. Insomma, il contenuto degli articoli 110, 338 e 339 del codice penale L'indagine ha visto le deposizioni di uomini dello stato, pentiti, ex ministri e interessa 14 persone, che hanno avuto ruoli diversi.

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