lunedì 18 febbraio 2019

In attesa del voto su Rosseau

Questo voto su Salvini è come il concime organico. Più lo rigiri e più puzza. Si poteva evitare la consultazione della base rispetto all'ipotesi di autorizzazione a procedere per Salvini? No, il movimento non lo poteva fare. Il movimento è convinto che arriverà un no all'autorizzazione a procedere che riesca a salvare il governo da una crisi che a quel punto sarebbe difficilmente evitabile? Si. Ma alla fine quel si peserà in ogni caso. Il voto su Salvini è comunque un giudizio, il primo vero giudizio su questo accordo di programma e sul gradimento del capo politico. E mentre la Lega incassa successo che sembrano inarrestabili nei sondaggi, il movimento è al palo e i risultati sul reddito di cittadinanza avranno bisogno di tempo. Dopo il voto in Abruzzo, D'Uva, parlamentare pentastellato, ha detto che esce poco il lavoro che il movimento ha fatto in termini di sostegno alle fasce più deboli e politiche di riforma. Ed è vero. Se Salvini ha una macchina di comunicazione oliatissima ed una presenza sui social fantastica, il Movimento che era all'avanguardia oggi accusa un ritardo anche nei confronti di quell'Agorá virtuale di cui qualche anno fa era padrone incontrastato. Oggi, sul voto per il caso Diciotti, anche la piattaforma Rousseau sta creando qualche problema e alcuni parlamentari si dicono come sia possibile che un investimento che pesa sui parlamentari per 98mila euro al mese possa funzionare un po' a singhiozzo. Dovrebbe essere perfetto, dicono alcuni sottovoce, perché altrimenti le accuse di scarsa trasparenza del voto trovano terreno fertile. E infatti le opposizioni, tutte, nessuna esclusa, soffiano sul fuoco del voto a presa in giro degli italiani. E lo spostamento del fine voto alle 21 (inizialmente era previsto per le 19) non gioca a favore dei cinque stelle. Comunque noi di Rainews24 siamo qui a raccontarvi quel che accadrá. La fine del voto, il risultato e poi la discussione su di esso che interesserà i gruppi congiunti di Camera e Senato. Serve una posizione chiara da prendere entro domani alle 13,30 quando il Presidente della giunta per le autorizzazioni ha fissato la riunione che dovrà portare alla decisione se Salvini potrà o non potrà essere processato. E oggi tre sindaci dei cinque stelle che a processo ci sono andati (Nogarin, Appendino e Raggi) hanno comunque detto che per loro non c'è stata immunità ma processo. Un segnale di una base che comunque un poco riottosa lo è. Con la Lega che avvisa. In caso di autorizzazione a procedere c'è la crisi!

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