mercoledì 4 luglio 2012

Ad Acquasparta nel fine settimana, alla ricerca di un'alternativa tra il tecnicismo senz'anima di Monti e la protesta senza sbocchi

Il tema è affascinante. "Tra il tecnicismo senz'anima di Monti e la protesta senza sbocchi". O meglio, cosa ci sta tra le due ipotesi, qual è la terza via. A confrontarsi, a poche ore dalla bozza di spending review che sembra ancora una volta una manovra di tagli, saranno alcuni esponenti politici che possono proporre qualche analisi interessante: Fausto Bertinotti, presidente emerito della Camera dei Deputati, Leoluca Orlando sindaco di Palermo, Flavio Tosi sindaco di Verona, Graziano Del Rio sindaco di Reggio Emilia e vice presidente dell'Anci, Roberto Balzani sindaco di Forlì, Simone Petrangeli sindaco di Rieti, il portavoce di Articolo 21 e parlamentare Giuseppe Giulietti.  Insieme a loro altri amministratori italiani dei diversi livelli istituzionali, analisti politici, giornalisti, esponenti dei movimenti. Il tutto ad Acquasparta, in provincia di Terni sabato 7 e domenica 8 luglio nel contesto delle iniziative organizzate dall'associazione "Rete 2018".
Insomma, la domanda ricorrente è proprio che cosa ci può essere di diverso da un governo che la politica ha affidato ai tecnici di Mario Monti e le spinte sfasciste che arrivano dai movimenti protesta come il Movimento Cinque stelle di Beppe Grillo che, alla prova del governo di una città come Parma, stenta fin dai primi passi nella semplice organizzazione della giunta Comunale. Tutto questo accade in un contesto economico di grande difficoltà che vede l'architettura istituzionale dello Stato di fronte ad una necessità di riforma, i comuni in crisi economica e i tagli alla spesa pubblica che non permettono a Regioni e Province alcuna politica di sviluppo per i territori che rappresentano. Ed allora i cittadini, di fronte alla scelta dei propri amministratori, fanno scelte che vanno al di là delle indicazione dei partiti. Così nascono le alternative di governo locale che superano gli schieramenti. Il caso di Palermo con Orlando, quello di Tosi a Verona con la sua lista civica nata in contrasto con il cerchio magico leghista, quella di De Magistris a Napoli e di Pisapia a Milano ma anche quella di Pizzarotti a Parma. Scelte, come ha definito De Magistris, che scassano l'idea di una politica vecchia e arroccata su sé stessa.

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