mercoledì 4 luglio 2012

Le misure della spending review. 200 milioni di euro dalla scuola pubblica a quella privata

Spending review, la bozza della discordia fa già discutere politica e parti sociali. Complessivamente sei miliardi di rispami. E più della metà arriveranno dal settore sensibile della sanità. Proprio lì sono previsti tagli per 3 miliardi in due anni al fondo nazionale e una sforbiciata del del 5% per l'acquisto di beni e servizi. Non ci si ferma qui. 30mila posti letto in meno negli ospedali pubblici con la chiusura di 216 fra quelli più piccoli. Dalla sanità al pubblico impiego. Stop ai concorsi per i dirigenti fino al 2016, taglio del 10% dei dipendenti e del 20% dei dirigenti già in forza. Sempre nel settore riduzioone del 10% dei permessi sindacali e blocco progressivo delle assunzioni che non si fermeranno completamente a partire dal 2016. Ferie imposte ai dipendenti per ferragosto e nella settimana tra Natale e capodanno.
E chi non le farà tutte non le potrà più monetizzare. Riduzione delle Province, blocco degli affitti per gli uffici pubblici, risparmi per 15 milioni al fondo della Presidenza del consiglio 700 milioni di tagli alle regioni nel 2012 e di un miliardo per il 2013. Le spese per le auto blu non dovranno superare il 50% del 2011 e si riducono i badget per le missioni di pace. Ma la decisione che farà senza dubbio discutere maggiormente è il taglio di 200 milioni all'Università. Soprattutto perchè quei fondi, pari pari, andranno alla scuola privata. Poche le buone notizie. E' stata trovata la copertura per ulteriori 55mila esodati, l'iva per il 2012 non avrà ulteriori ritocchi ma ci sarà l'aumento di un punto nel 2013.

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